Marila e le lucciole
Le lucciole trapuntavano le notti d’estate di minuscole stelle e di voli d’amore.
A Marila ricordavano la sua infanzia, quando imbattersi in esse era fatto quotidiano e non stupita meraviglia, e i bambini giocavano a prenderle per farne estemporanei lumini nei barattoli di vetro. La loro prigionia era breve, tuttavia, giusto il tempo di una passeggiata nel bosco delle fate prima di rilasciarle e andare a letto.
Era un’altra vita.
No, sbagliava.
Era la vita di un’altra.